"Una stanza tutta per gli altri"
- Alicia Giménez-Bartlett (Sellerio)
- 12 apr 2016
- Tempo di lettura: 2 min

Romanzo, che è la finzione letteraria dell’autrice, la quale inventa di aver trovato il diario della domestica che per dal 1916 al 1934 fu al servizio presso la casa della scrittrice Virginia Woolf, fondatrice del gruppo di artisti e letterati “Bloomsbury”.
L’immagine della Woolf rimane, però, sullo sfondo, come appartenente ad un mondo lontano dalla realtà, dove la praticità e l’organizzazione della vita di tutti i giorni è lasciata alla domestica Nelly.
Sotto lo sguardo attento ed acuto di una persona semplice ed umile, vengono narrate le difficoltà dalla prima guerra mondiale agli anni ’30, è un interessante spaccato della vita sociale dell’epoca. Da una parte il mondo di chi sopravvive e dall’ altra il gruppo di Bloomsbury, con le loro ambiguità e velleità artistiche.
Il rapporto tra Nelly e Virginia, nel corso degli anni si trasforma e passa dall’ ammirazione completa nei confronti della scrittrice, al biasimo “mi domando se siano più felici della gente normale. So che soffrono con tutti quegli amori intricati …. La signora dice che soffrono perché devono scrivere e dipingere bene, per quello che dirà la gente quando leggerà o vedrà le loro opere. Ma io non credo che soffrano più di un operaio che deve dare da mangiare ai suoi figli … non so, dice che si complicano la vita apposta perché non hanno niente da fare, perché hanno troppo tempo per pensare … mi domando se ho fatto bene a non sposarmi col primo che capitava. Magari sarei stata una schiava e tutto quanto, ma almeno sarei vissuta nel mondo reale, non in questo teatro”.
Fino alla fine del rapporto lavorativo “quindici anni dai Woolf! Già solo per questo non dovrei pensare di andarmene, e invece continuo a pensarci continuamente … se ho imparato una cosa è che, per quanti anni tu stia in una casa, rimani sempre una serva”
L’autrice immagina la scena del punto di rottura tra le due donne, con Nelly che intima alla Woolf “Esca dalla mia stanza, signora”; la domestica osò affermare la sua individualità e Virginia non le perdonò mai di essere stata cacciata da una stanza di casa sua.
Anche il titolo “Una stanza tutta per gli altri” è il rovescio del saggio della Woolf “Una stanza tutta per sé”.
Romanzo e storia si intrecciano, con sapiente maestria Alicia Giménez-Bartlett riesce a ricreare atmosfere e immagini di un’epoca di grandi cambiamenti storici, artistici, sociali.
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