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Giù la maschera



Qualche giorno fa, conversavo sull’ incapacità umana di godersi l’attimo presente: si progetta, si immagina, da qui all’ età della tanto agognata pensione, guardando a quella fase come al momento in cui si realizzeranno tutti i nostri sogni, desideri, perché si avrà più tempo di fare ciò che non si ha avuto il coraggio di realizzare prima.

Poi, apprendo che il padre della compagna di un amico è deceduto in pochi attimi, tragicamente. E questa notizia mi spiazza, mi lascia sgomenta e incredula.

Come se ci fosse un sottile fil rouge che collega riflessioni, episodi, mi sovviene alla mente, il ricordo di un romanzo letto in un pomeriggio della scorsa estate “Cento giorni di felicità” di Fausto Brizzi, dove al protagonista viene diagnosticato un male incurabile e un tempo limitato di vivere.

Cosa farne di quei cento giorni?

Dove andare e con chi trascorrerli?

Ho spesso fatto bilanci della mia vita.

L’ultimo check, mi ha stravolto l’esistenza, ho guardato in faccia le mie paure e ho scelto di non rimandare più un paio di decisioni.

E’ adesso che posso permettermi di ricercare il lavoro che più mi è affine; è adesso il momento in cui testa e corpo vogliono e possono viaggiare, scoprire posti e persone nuove; è adesso la consapevolezza che le relazioni devono essere appaganti.

Nel qui e ora si possono compiere magie; io e soltanto io sono l’artefice del mio destino.

A chi vive di lamentele per un lavoro o una relazione insoddisfacente, a chi si augura che “un giorno tutto si sistemerà per il meglio”, a chi spera “che arriverà la persona che cambierà in meglio la propria vita”.

L'ho imparato a mie spese, non succederà.

Non rimandate a domani le decisioni, non procrastinate in un futuro indeterminato i cambiamenti tanto desiderati

Se qualcosa vi spaventa è il momento di farla.

Entrare in questo tipo di atteggiamento è difficile, ma possibile.

Si smette di delegare agli altri la responsabilità delle proprie frustrazioni o insuccessi, e si inizia ad acquisire consapevolezza che l’unica via perseguibile è quella onesta e sincera di prendere in mano le redini della propria vita.

Perché è nei giorni in cui sei vicino alle persone che hanno perso qualcuno di caro, che ti accorgi che la fine del "viaggio" può arrivare in qualsiasi momento, inaspettata, feroce e violenta.

Ed è allora che ti rendi conto di quanto sia importante che quel giorno arrivi a conclusione di una vita che hai vissuto davvero come e con chi desideravi.


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